Le prime civiltà si svilupparono lungo il corso dei fiumi,
il terreno era fertile e adatto alle coltivazioni, facilmente
irrigabile e navigabile con semplici imbarcazioni a fondo piatto. Ma
l'intensificarsi degli scambi commerciali e il bisogno di instaurare
nuovi rapporti con terre più distanti spinse le comunità a guardare più
lontano e a cercare nel mare l'alleato per nuove colonizzazioni e per
nuovi scambi economici.
Protagonisti di questa evoluzione furono i popoli che vivevano nel bacino del mar Mediterraneo,
prima percorrendo piccoli tratti tra le rive e collegando porti
relativamente vicini, poi cercando di affrontare l'orizzonte del mare
per avventurarsi alla scoperta di nuove terre.
I Fenici e i Cretesi
furono abili navigatori, costruirono navi adatte a lunghi tratti in
mare aperto, navi dotate di vele e di remi, i fenici poi inventarono la
chiglia, una lunga trave di legno posizionata sotto lo scapo che aveva
il compito di dare maggiore stabilità alla nave. Sempre i fenici,
osservando il cielo, notarono la presenza costante della Stella Polare,
situata a nord e visibile in ogni stagione, e aiutati da questo
riferimento intrapresero anche la navigazione notturna. Sempre i fenici
inventarono l'ancora, indispensabile mezzo per ormeggiare le
imbarcazioni, e grazie allo studio delle maree resero le loro
navigazioni più sicure.
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